Godart: «Caravaggio ci è stato offerto. Al Pio Monte i fondi degli sponsor»

Il consulente del Quirinale: «Ci è stata formulata una proposta che abbiamo accolto»


«L’opera di Caravaggio? Ci è stata proposta. E così abbiamo deciso di accogliere questa ipotesi per più di un motivo». Louis Godart è consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico del Presidente della Repubblica Italiana, oltre che titolare della cattedra di Filologia Micenea alla Federico II di Napoli. E getta un fascio di luce sulla vicenda del capolavoro del Pio Monte della Misericordia, che dovrebbe essere temporaneamente trasferito a Roma e diventare elemento centrale di una mostra al Palazzo del Quirinale, organizzata in occasione del Giubileo che ha come tema la Misericordia.

Professore dunque la richiesta delle Sette opere di misericordia non è partita dal Quirinale? 
«No, non è partita da noi. Ci è stata formulata una proposta, che abbiamo deciso di accogliere per molti buoni motivi. Il primo è legato al tema dell’opera che si intreccia con quello del Giubileo della Misericordia e, dunque, della mostra».

E quali sono gli altri motivi che vi hanno spinto ad accettare? 
«Grazie ad una serie di fondi che saranno disponibili per la mostra, sarà possibile fare indagini diagnostiche sull’opera, analisi che permetteranno di scoprire pagine inedite della storia del dipinto. Le sponsorizzazioni consentiranno inoltre, al Pio Monte di aprire, nel rione Sanità una casa per ospitare le profughe con bambini che approdano in Italia provenienti da Paesi dilaniati dalla guerra».

Chi è stato a proporre l’opera di Caravaggio al Quirinale? 
«L’associazione Verderame, insieme con il soprintendente di Napoli e, ovviamente, con il Pio Monte della Misericordia».

Quando sarà inaugurata la mostra? 
«I primi di giugno e resterà aperta per quaranta giorni».

Le è arrivata l’eco delle critiche che si sono levate intorno al prestito del capolavoro
«Si tratta di punti di vista e di considerazioni di cui è arrivata notizia. Ma non si può prescindere dalle cose importanti che sono legate a questo progetto, non si può non considerare quanto sia significativo il coinvolgimento degli esperti dell’università di Anversa per studiare con strumenti all’avanguardia questa opera. Ma non si può neanche ignorare l’importanza di questo rifugio dedicato ai profughi e ai loro bambini piccolissimi. Sono queste le due condizioni in base alle quali il Quirinale ha deciso di dare l’approvazione a questa operazione. Decidendo di accettare la proposta che ci è stata fatta».

Leggi sul Corriere del Mezzogiorno