MINA GREGORI, TRA CARAVAGGIO E GIACOMO CERUTI (intervista di Egizio Trombetta dal "Giornale dell'arte")

Professoressa Gregori, durante la recente conferenza stampa di Leno di presentazione della scoperta nel fondo Peterzano di cento disegni attribuiti a Caravaggio, finita in polemica nei confronti del giornalista de «La Stampa» Marco Vallora, lei è stata menzionata da Maurizio Bernardelli Curuz, uno dei due scopritori [conAdriana Conconi Fedrigolli, Ndr]. 

Sono completamente al di fuori di questo episodio. Consiglio a tutti di polemizzare in modo pacifico e di avere dei dialoghi più che delle polemiche. Possiamo anche avere delle opinioni diverse che possono essere utili a capire meglio il problema, ma non creare delle risse. 

Lei ha affermato: «Il realismo rappresentato dalle serpi aggrovigliate sulla testa di Medusa mostra chiaramente il carattere inquieto di Caravaggio». C'è sempre tanta passione quando si discute sul pittore. L'inquietudine di Caravaggio sembra trasmettersi a tutti coloro che se ne occupano. Perché? 

Ma perché era un pittore che si mise contro a quella che fu la cultura tradizionale. Quindi fu già in polemica, fu in polemica vivente. E certamente l’inquietudine viene trasmessa. 

Il 6 agosto dello scorso anno ci lasciava il professor Maurizio Marini… 

Era un uomo che amava moltissimo questo soggetto, ha dedicato tutta la sua vita e ha fatto un libro di riferimento per tutti, grazie a tutto quello che ha raccolto, notizie, elementi sulle opere di Caravaggio. Questa sua dedizione noi non possiamo dimenticarla, .....  CONTINUA A LEGGERE L'INTERVISTA SU "IL GIORNALE DELL'ARTE"