PASOLINI E CARAVAGGIO: per Pasolini, essenziale e formativo essere stato allievo di Roberto Longhi (da pasolini.net)

Caravaggio, certamente, vuol dipingere la realtà, ma è molto probabile che - e gli ultimi studi l'hanno ampiamente dimostrato - tutto questo avesse in lui anche una finalità simbolica. Pensiamo alla luce che entra da una finestra ne La vocazione di Matteo di San Luigi dei Francesi; essa è una luce di salvazione, è una luce divina. E ' il raggio della salvezza che arriva sugli uomini per riscattarli dal loro essere uomini. Quindi, anche se noi siamo fatti di carne, non possiamo rinunciare alla speranza che qualcosa arrivi per salvarci e portarci al di là. La luce diviene protagonista con Caravaggio e da questo momento in poi si entra nell'attimo luminoso, in quell'istante di luce dovuto al cambiamento continuo delle condizioni atmosferiche, che sarà caratteristica della pittura impressionista. Si giunge all'idea dell'attimo luminoso, di un attimo quasi fotografico. Non per nulla l'impressionismo è quasi contemporaneo della fotografia. Da qui si entra proprio in quell'idea di attimo fuggente che viene catturato dall’opera pittorica, che sarà la chiave stessa di tutta la raffigurazione del Ventesimo Secolo e che fatalmente è ancora la chiave sia della pittura che del cinema dei nostri tempi. 
Parlare di realismo e di tenebrismo non è più sufficiente per definire questo grande e geniale pittore. Infatti i brani di vita popolare e gli effetti dei suoi «notturni» sono caratteristici di tutta la pittura della fine del XVI secolo, e in particolare dell?Italia del Nord, nell'opera di artisti di primo piano quali Bassano e perfino Tintoretto. L'originalità di Caravaggio consiste nell'uso della luce per affermare la pienezza delle forme e dei volumi, ma anche per drammatizzare i personaggi più umili. Soprattutto questo aspetto eroico ha colpito l'attenzione degli storici dell'arte contemporanei: quest'arte plastica, espressiva, diretta, che esprime un sentimento semplice e profondo della vita umana, rispondente alle aspirazioni della Controriforma. Quello del realismo è, da sempre, uno dei grandi problemi della storia dell'arte. La radice del problema sta nella stessa ambiguità e polivalenza del termine, che ne ha permesso l'applicazione alle realtà più disparate. Nel Seicento in particolare, il termine è stato usato per indicare situazioni diversissime, compromettendone in questo modo la comprensione per secoli: realista....... CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO SU PASOLINIPUNTONET.BLOGSPOT.COM