L’arte di Caravaggio può essere una cura?

Le immagini dell’universo pittorico di Caravaggio diventano una cura per un trapezista costretto in un letto d’ospedale con il collo dolorante. E’ questo il soggetto dell’interessante spettacolo di John Kelly intitolato “The escape artist”, in scena questi giorni a New York al PS122, già recensito positivamente sul New York Times. Il protagonista lavora ad una rappresentazione sulla vita di Caravaggio, ma ha un incidente e cade dal trapezio: per quindici ore resta immobile, mentre la sua mente vaga in un mondo di meravigliose visioni caravaggesche, popolato da santi, peccatori e prostitute. L’immaginazione del trapezista si concretizza in un video, proiettato su tre pannelli, in cui si vedono delle performances che riproducono i dipinti di Caravaggio. L’arte fa in qualche modo le veci della medicina, mentre anche le musiche (di John Kelly e Carol Lipnick) contribuiscono a dare forma alla dimensione onirica e allucinatoria in cui si muovono i pensieri del trapezista. Una performance intrigante insomma, e insieme un sentito omaggio ad un artista ineguagliabile. (di Arianna Pagliara, da ILJOURNAL.COM)